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19 maggio 2011 - 22:50:51
categoria: Astronomia
Pianeti orfani
Gli astronomi hanno scoperto una nuova classe di pianeti di taglia gioviana che fluttuano nell'oscurità dello spazio senza orbitare attorno a nessuna stella.

La scoperta si basa sui risultati di una survey giapponese - neozelandese che ha scansionato la zona del centro della nostra galassia e ha scoperto una decina di pianeti isolati, aventi circa la stessa massa di Giove. Questi pianeti, chiamati anche pianeti orfani, sono molto difficili da individuare e non erano mai stati rilevati prima, nonostante la loro esistenza fosse prevista. Questi corpi si trovano a una distanza compresa tra i 10000 e i 20000 anni luce da noi.

La scoperta indica che ci sono moltissimi pianeti solitari che ancora non possiamo vedere, si pensa addirittura che il loro numero possa essere superiore a quello delle stelle. Infatti quello che è stato fatto è osservare una piccolissima porzione di cielo e fare una sorta di censimento. Basandoci su quei dati possiamo immaginarci il numero totale di pianeti solitari che popolano la nostra galassia in posti che sono inaccessibili per i nostri strumenti di rilevazione. Inoltre questi pianeti sarebbero del tutto simili ai mondi che orbitano attorno alle stelle e che conosciamo meglio.

Ma come si sono formati questi strani astri? Gli scienziati ipotizzano che la loro formazione sia del tutto analoga a quella dei pianeti dei sistemi stellari come il nostro, ma che poi a causa di instabilità gravitazionali vengano espulsi verso lo spazio esterno per diventare pianeti isolati e fluttuanti nel cosmo. Se questa fosse la loro origine, pianeti più piccoli di quelli rilevati, delle dimensioni ad esempio della nostra Terra, sarebbero espulsi ancora più facilmente e andrebbero ad aumentare ulteriormente il numero di questi corpi.

I pianeti orfani sarebbero quindi un nuovo genere di astri non paragonabile alle già note nane brune, ovvero a "stelle mancate", formazioni ben più grandi dei pianeti gioviani che hanno avuto un'origine simile a quella delle stelle ma che non hanno raggiunto la temperatura sufficiente per le reazioni nucleari.

La scoperta è stata fatta usando il telescopio da 1.8 metri dell'Osservatorio Monte John in Nuova Zelanda e sfruttando la tecnica della microlente gravitazionale, ovvero captare variazioni di luminosità delle stelle di sfondo causate dal passaggio di un corpo tra noi e le fonti luminose che agisce come una lente.


fonte: Sciencedaily.com

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