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2 febbraio 2020 - 17:17:49
categoria: Rubrica
La corsa allo spazio - L'inizio delle ostilità
Cominciamo con questo articolo una serie di racconti riguardanti uno dei momenti più importanti per la storia dell'uomo e per la scienza: la corsa allo spazio.

Questo primo episodio comincia immediatamente dopo la Seconda guerra mondiale.
La Guerra termina con entrambi i presidenti delle due potenze vincitrici, Krusciov ed Eisenhower, volenterosi di dimostrare ai paesi “più piccoli” di essere a capo di paesi grandi e forti, in modo da guadagnare consensi ed alleanze, questo genera una corsa agli armamenti.
Nel 1949 anche l’URSS riesce a disporre della bomba atomica, la sfida a questo punto non sta più nel tipo di ordigno, ma nel modo di lanciarlo per poter colpire il nemico anche da grandissime distanze.
Nel marzo del 1950 viene indetto l’“Anno geofisico internazionale” cioè un periodo di ricerca su scala mondiale, rivolto ad una maggior conoscenza del pianeta terra, questo evento sarebbe dovuto durare dal luglio del 1957 al dicembre del 1958. Le due principali potenze Usa ed Urss si mettono al lavoro per sfruttare l’evento come propaganda.
Il Presidente Eisenhower nel 1955 dichiara che gli Stati Uniti d’America saranno in grado di lanciare un satellite entro il 1958 grazie al lavoro delle sue forze armate: La Marina, l’Esercito, e l’Aviazione lavorano allo sviluppo dei nuovi missili balistici intercontinentali.
La sfida tra le due potenze diventa quindi quella di compiere un’impresa scientifica immettendo in orbita il primo satellite della storia. In questo contesto le due principali menti in contrapposizione saranno Wernher von Braun e Sergej Pavlovič Korolëv
Von Brown: Di famiglia nobile, ex ufficiale nazista, fu l'ideatore del disegno e della realizzazione dei razzi V-2 utilizzati durante la Seconda guerra mondiale. Assieme ad altri scienziati del suo gruppo, si consegnò alle forze statunitensi il 2 maggio 1945. Dopo la guerra Von Braun lavorò prima con l'esercito statunitense, dove lanciò le V-2 per scopi scientifici, successivamente svilupperà i missili del programma spaziale americano.
Korolev: Fu il principale artefice del programma spaziale sovietico.
Nato in Ucraina, si laureò come ingegnere progettista aeronautico.
Nel 1938 venne arrestato con la falsa accusa di essere un controrivoluzionario (forse a causa di un collega invidioso dei suoi successi) e trascorse 6 anni nel campo di lavoro di Kolyma, un luogo di detenzione per scienziati. Alla fine della guerra venne riabilitato ed incaricato di studiare le V2 tedesche, dalle quali svilupperà i missili R1, R2, R5 ed R7 Semerka, il primo missile balistico intercontinentale.

All’inizio del 1956 nel deserto del Kazakistan, in un luogo chiamato Bajkonur, i sovietici cominciano a costruire una grande base dalla quale potranno lanciale i loro R7, i missili intercontinentali.
Nikita Krusciov quella stessa estate va in visita alla base. Sia gli obiettivi scientifici che militari che gli vengono esposti lo convincono.
Con il consenso del presidente sovietico, viene fondato a Kaliningrad L’OKB 1 Opytnoe konstruktorskoe bjuro, cioè Ufficio di progettazione sperimentale, il quale si occuperà di gestire la futura tecnologia spaziale. Gli OKB erano istituzioni sovietiche nelle quali gruppi di ingegneri lavoravano alla progettazione ed alla creazione di prototipi nel campo della tecnologia avanzata, applicata prevalentemente in ambito militare. È in questo momento che l’identità di Sergej Pavlovič Korolëv sparisce, per proteggere la sua figura dalle spie americane, e ci si appellerà a lui solamente con Il nome di “Il Miglior Progettista”.
I sovietici dichiarano anch’essi di voler mettere in orbita un satellite, nel mondo occidentale in pochi prendono sul serio questa dichiarazione, perché si ritiene che gli americani abbiano una netta superiorità tecnica, lavorando già da tempo a questo tipo di progetto.
Ma a Bajkonur, dopo tre lanci di un missile R7 senza successo, il 21 agosto 1957 il quarto lancio del razzo R7 Semyorka avviene come da programma, raggiungendo l'altezza e la velocità programmate e rientrando nell'atmosfera terrestre.
Dopo ulteriori prove di lancio Korolëv convince la commissione statale a usare il successivo del missile R-7 per il lancio del satellite artificiale PS-1 (Prosteyshiy Sputnik-)1 presto ribattezzato Sputnik che significa “Il compagno di viaggio”.

Emanuele Anelli
GAM42

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