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30 giugno 2014 - 00:22:45
categoria: Astronomia
Alla ricerca del "Pianeta X"
La scoperta di tre nuovi oggetti ai confini del Sistema Solare, il pianeta nano 2012 VP113 (soprannominato: “Biden”) con il perielio maggiore ad oggi conosciuto, 2013 FY27 e 2013 FZ27 membri della fascia di Kuiper, ha portato gli astronomi a teorizzare ancora una volta la presenza di un corpo planetario massiccio agli angoli più remoti del nostro Sistema Solare.

Nel report dedicato sul sito NASA del 26 marzo 2014, leggiamo, infatti, che:
"le orbite di Sedna e 2012 VP113, che si allontanano dal Sole per centinaia di UA, suggeriscono che potrebbero essere influenzate dalla presenza di un pianeta ancora sconosciuto, forse grande fino a 10 volte le dimensioni della Terra":
Le perturbazioni, osservate nelle orbite dei pianeti più esterni del Sistema Solare, hanno contribuito all’idea dell'esistenza di un grande pianeta oltre l'orbita di Plutone.

Prima della classificazione di Plutone a pianeta nano (dunque col modello di Sistema solare a nove pianeti) era ironico chiamare il presunto decimo pianeta come "Pianeta X" dato che la "X", presso i Romani, stava a significare il numero 10.

Tra i corpi più lontani mai scoperti troviamo Sedna e 2012 VP113 (Biden), questo ci ha suggerito la possibilità dell’esistenza di altri corpi planetari nelle regioni inesplorate oltre l'orbita di Plutone.

I modelli di formazione del Sistema Solare hanno dimostrato che Sedna non si sarebbe potuto formare nella sua posizione attuale ma la sua orbita altamente eccentrica sembra essere il risultato di perturbazioni generate da un grande pianeta transnettuniano, che potrebbe orbitare a molte centinaia di UA di distanza dal Sole, o dal passaggio precedente di una stella vicina.

Il team che ha scoperto 2012 VP113 ha dimostrato che il passaggio ravvicinato di stelle o pianeti extrasolari non avrebbe avuto ragionevoli influenze gravitazionali nella regione di spazio in cui risiede VP113 e Sedna. Le loro orbite potrebbero essere spiegate meglio con la presenza di corpi più massicci della Terra, oltre l'orbita di Plutone.
Quest’idea è stata formulata dagli astronomi spagnoli Carlos e Raul De la Fuente Marcos della Complutense University of Madrid.

Il tutto nasce dal fatto che i corpi transnettuniani scoperti finora possiedono una caratteristica in comune: l’argomento del perielio, ossia l'angolo tra il vettore che punta al periapside (il punto di massimo avvicinamento al Sole, perielio), e il vettore che punta al nodo ascendente (il punto in cui il corpo attraversa il piano di riferimento, piano dell'eclittica, da Sud a Nord).
Questo potrebbe essere la prova dell’esistenza di un pianeta a 250 U.A. dal Sole in grado da interferire con i corpi transnettuniani.

Purtroppo i grandi pianeti hanno orbite lente e più o meno circolari, il che li rende difficilmente osservabili per i telescopi attuali.

“È difficile dire qualcosa di definitivo sul numero o la posizione di eventuali pianeti lontani", dice Scott Sheppard presso la Carnegie Institution for Science di Washington DC, uno degli scopritori del 2012 VP113. "Tuttavia nel prossimo futuro dovremmo avere più oggetti sui quali lavorare che ci potranno aiutare a determinare la struttura del sistema solare esterno".

Fonti:
Alive Universe Images
New Scientist


Emanuele Anelli

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