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29 novembre 2013 - 21:48:14
categoria: Cielo
La sorte della cometa ISON
Da mesi si parla della cometa ISON come una delle comete più promettenti degli ultimi anni. Secondo le previsioni questa cometa si sarebbe resa visibile nella fase di avvicinamento al Sole nel mese di novembre come un astro mattutino, quindi poco prima dell'alba, con una luminosità tale da poterla scorgere ad occhio nudo. Sarebbe poi stata una magnifica cometa serale nella seconda metà di dicembre, ammettendo che questa avrebbe superato indenne il passaggio ravvicinato al Sole.

Tutto questo secondo le previsioni, ma cosa è successo veramente a questa cometa? Cominciamo con il dire che le comete sono sempre oggetti difficili da prevedere e anche in questo caso non siamo stati smentiti. A novembre ISON nel cielo mattutino era tutt'altro che il fenomeno che si era ipotizzato circa 12 mesi fa, la sua luminosità è stata di oltre 5 volte inferiore a quella prevista inizialmente e quello che doveva rappresentare un passaggio epocale è stato fortemente ridimensionato. La cometa in novembre non è mai stata visibile ad occhio nudo dai nostri cieli e anche al telescopio è stato un oggetto molto difficile da scorgere.

Nonostante il forte ridimensionamento in termini di luminosità e grandezza di questo fenomeno c'era comunque la speranza di osservare ISON nel cielo di dicembre ad orari molto più comodi, in serata molto alta sull'orizzonte. Gli astrofili ed astronomi di tutto il mondo si sono quindi ritrovati ieri sera, giovedì 28 novembre, sui siti internet delle sonde spaziali che osservano il cielo vicino al Sole. Alle ore 19 ora italiana era previsto il passaggio ravvicinato al Sole, momento critico per il futuro dell'astro chiomato. ISON infatti aveva un'orbita che la portava molto vicina al Sole, a una distanza tale da non poter essere sicuri della sua sopravvivenza. Le comete infatti quando si avvicinano molto alla superficie solare sperimentano forti pressioni sul nucleo che possono portare alla disgregazione dello stesso e alla vaporizzazione della cometa. Questo era quello quindi che tutti gli appassionati speravano di non vedere nelle immagini in diretta delle sonde spaziali e che invece, purtroppo hanno visto.

La sonda SOHO ha mandato per prima le immagini di ISON nelle ore finali del suo avvicinamento al Sole, grazie al suo telescopio LASCO C3. Quello che si nota guardando il video arrivato dalla sonda è che il nucleo ha un graduale aumento di luminosità seguito da uno stiramento dello stesso lungo la direzione del moto, segnale che il nucleo si è sfaldato e che ha cominciato a perdere pezzi. Passando poi al telescopio LASCO C2, che riprende ancora più vicino al Sole, notiamo la cometa entrare nel campo visivo già molto stirata, entrare nella zona cieca centrale ed uscire dall'altra parte praticamente dissolta. Non c'è più evidenza della presenza di un nucleo da queste immagini, soltanto una debole scia lungo la traiettoria prevista di allontanamento. Gli scienziati a questo punto avevano già perso completamente le speranze, dando la ISON per vaporizzata.

La sorpresa arriva a distanza di alcune ore dal perielio, quando ciò che rimane della cometa rientra nel campo visivo del LASCO C3. Ciò che si vede in queste immagini sembra essere un frammento salvatosi della cometa ISON allontanarsi dal Sole lungo la traiettoria prevista e sviluppare nuovamente una chioma e una coda.

La cometa ISON che sembrava persa completamente al momento del perielio riaccende qualche speranza. Secondo gli scienziati è impossibile stabilire con certezza quanto sia grosso e compatto questo frammento sopravvissuto della cometa e quanto tempo possa sopravvivere, di conseguenza è impossibile stabilire se riusciremo a vedere qualcosa nella seconda metà di dicembre, quando avremmo dovuto goderci ISON nel cielo serale.

Come dicevamo all'inizio, le comete sono oggetti del tutto imprevedibili e la cometa ISON ce ne ha dato un'ulteriore conferma. Chi ha seguito in diretta l'evento si sarà reso conto che per oltre 10 ore i media mondiali del settore hanno tentato di non parlare della ISON o di dare notizie in maniera molto cauta dato che, onestamente, nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo a questo astro. In questo caso l'imprevedibilità ha probabilmente giocato a nostro sfavore rendendo improbabile lo spettacolo che si ipotizzava per dicembre, ma, pensandoci bene, forse è proprio questa totale imprevedibilità a rendere unici e meravigliosi questi astri chiomati.

Ulteriori approfondimenti e fonti su:
Soho
Universe Today
Eartsky.org

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